domenica 25 giugno 2017

La foresta urbana di Bankside

TRADUZIONE DALL'INGLESE
IVD

TESTO ORIGINALE:






TRADUZIONE:

La foresta urbana di Bankside
Un'introduzione al concetto di Ken Worpole
Un approccio ecologico alle strategie per lo spazio pubblico 

"Se le foreste appaiono nelle nostre religioni come luoghi del profano, appaiono anche come luoghi del sacro. Se sono stati tipicamente considerati luoghi di assenza di legge, hanno anche fornito paradisi per coloro che si sono schierati dalla parte della giustizia e hanno combattuto la corruzione della legge. Se evocano associazioni di pericolo e abbandono nelle nostre menti, evocano anche scene di incanto. In altre parole, nelle religioni, nelle mitologie e nelle letterature dell'occidente, la foresta appare come un luogo in cui la logica della distinzione scompare." Robert Pogue Harrinson, Forests: The shadow of civilization, 1993
Questa proposta immagina che la strategia dello spazio pubblico di Bankside si basi sulla visione di una foresta urbana piuttosto che di un parco. C'é una differenza importante. Il termine parco nasce dal latino, parricus o dal francese, parc, entrambi significano recinzione. I primi parchi inglesi di cervi erano siti di caccia reali e rigorosamente controllati, mentre la foresta è sempre stata considerata come un luogo di libertà e senza frontiere precise. Da allora lo "spazio forestale" ha acquisito una serie di associazioni architettoniche e topografiche con un senso di apertura e permeabilità, un luogo i cui confini possono essere liberamente varcati in qualsiasi momento e che visivamente cambia e si riconfigura mentre il viaggiatore vi si muove attraverso. A causa delle loro origini organiche, le foreste offrono una molteplicità di sentieri, percorsi, cambi di direzione, così come radure, boschetti, ruscelli, sterrati e allées. "Una persona dovrebbe poter camminare attraverso una foresta sulla strada che va da casa a lavoro", ha detto una volta l'architetto Alvaro Aalto.
Quindi ci sono grandi forze nel rispettare l'attuale insieme labirintico di strade e insediamenti, che ha ispirato l'idea della foresta di Bankside. I residenti locali intervistati per questo studio hanno confermato l'importanza che i modelli delle strade di questa zona abbiano come tratto distintivo l’irregolarità.

"Facendo un giro in Bankside hai la possibilità di godere di scorci di edifici lontani attraverso vicoli e strettoie. Non capita spesso, ma queste occasionali viste eccentriche dovrebbero essere conservate."
"Vado a Nelson Square passando per le scorciatoie - oltre il fruttivendolo, oltre il negozio di scommessa, taglio attraverso tutti i piccoli vicoli secondari."
Anche se l'idea della foresta introduce elementi ora associati all’idea di rendere verde la città e in gran parte è determinata da imperativi ecologici - contrastare le emissioni di Co2, abbassare la temperatura circostante, aumentare la ritenzione idrica superficiale ed evitare gli allagamenti - ci sono anche imperativi sociali ed economici della stessa importanza nella strategia della foresta. Adottando un approccio più ecologico alle strategie dello spazio pubblico, ci sono maggiori opportunità di sostenere economie locali e di conservare reti e collegamenti stradali storici. L'idea di foresta non si basa sulle spazialità e sulle economie che vanno dal centro alla periferia, ma su reti eque di vivibilità e scambio. Innanzitutto la proposta della Bankside Urban Forest non è un progetto di piantagione di alberi o di creazione di morbidi paesaggi, anche se presenta elementi di entrambi. In sostanza si tratta di un programma a lungo termine di interventi di modesta portata nei pressi di Bankside e nella zona a grana fine a sud di Southwark Street, tentando di tenere insieme il quartiere più grande attraverso una serie di cambiamenti della rete stradale che siano più a misura dei pedoni. Funzionerà anche come un dispositivo coesivo, segnalando tranquillamente ai residenti e ai visitatori che stanno entrando e abitando in un contesto urbano distintivo caratterizzato dalla diffusione di elementi verdi, da una rete di piccoli e tranquilli parchi, cortili e rifugi, storici luoghi di incontro, nonché luoghi importanti di scambio economico, sociale e culturale (Tate Modern, Borough Market, Southwark Cathedral, Guy's Hospital, scuole locali e vie dello shopping, London South Bank University).

Questo sarà da accompagnare a un miglioramento degli edifici, dei cortili e delle vie attraverso la creazione di nuovi piccoli giardini, di un maggior numero di cortili scolastici con elementi naturali, rimboscamento, fioriere alle finestre - molte di queste opere saranno a carico di gruppi di comunità esistenti e di piccole imprese – ed altri miglioramenti alle strade che daranno all'area un senso di integrità del luogo mantenendone al contempo quella peculiare economia variegata e natura sociale. Si basa sul lavoro pionieristico dell’associazione Bankside Open Spaces Trust. È anche previsto un nuovo programma di commissione di artisti.
Tali miglioramenti si fondano sulla storia e sul carattere di Bankside, che nel passato ha spesso opposto resistenza ad una completa riqualificazione. Come ha scritto Giullian Tindall nella sua recente storia della zona, The House by the Thames. 
"Progetti (per grandi edifici governativi) sono stati certo discussi più volte per le rive meridionali del Tamigi, ed uno o due di questi sono stati in realtà costruiti un po’ più vicino al fiume, ma la stessa Bankside è rimasta preservata dalla grande urbanizzazione". 
Questo, in accordo con le conclusioni di Shibani Bose, secondo cui “quella di Bankside non è grandiosa per la maggior parte di che vive lì”. Il progetto è scaturito dalla netta percezione dei residenti di vivere in una zona descritta come calma, sicura e con una già ben marcata identità locale. Si basa anche su precedenti storici, quando agli inizi della sua crescita Bankside aveva ancora molte caratteristiche rurali,  quando era, secondo Tindall "un luogo popolare anche se paludoso per incontri clandestini... Si diceva che la chioma degli alberi fossi così fitta che persino nelle notti illuminate dalla luna - un uomo non potesse vederne un altro - " 


Non è questo il caso, comunque, in cui labirintico significa pericoloso come confermano i residenti locali.
Le strategie convenzionali degli spazi pubblici sono spesso strutturate in conformità a questioni di sicurezza che suggeriscono come i grandi spazi aperti e i paesaggi lunghi e rettilinei facciano sentire sempre più sicuri.
Molte persone trovano invece i paesaggi ampi e cementificati minacciosi per via della loro completa mancanza di imprevisto e per il loro anonimato. I residenti locali attorno a Bankside non vedono invece contraddizione nel descrivere l'area come sicura e nel lodarne al contempo quell’irregolare rete di strade e scorciatoie.
Quello di cui hanno paura invece è la Manattanizzazione della parte di Bankside a nord di Southwark Street, e il concetto di foresta è ciò che è destinato a intrecciare tra loro la dimensione umana con articolati percorsi e reti della nuova e vecchia Bankside.
In aggiunta al rafforzamento del puzzle storico di spazi e luoghi, l'idea di foresta introduce anche un rallentamento del tempo basato sull'esperienza di sentieri irregolari e frequenti ed avvincenti visioni accidentali.
Linee dritte ed ampi spazi possono evocare il tempo come qualcosa che deve essere sopportato, mentre una strategia di spazio pubblico basata sulla creazione delle condizioni che aprono all'esplorazione, alla deviazione ed al girovagare può trasmettere un senso di atemporalità o assorbimento nel flusso del tempo come un vero e proprio piacere.
Infatti i mini giardini come Paley Park a New York offrono precisamente questo inaspettato, e quindi molto apprezzato, nascondiglio.


La foresta urbana di Bankside quindi:

·         Crea un nuovo distinto habitat urbano basato su elementi di natura e sulla creazione di molteplici piccoli spazi e luoghi adatti a tutti i residenti, i lavoratori e i turisti;
·         Supporta e connette dei luoghi esistenti di fondamentale importanza per lo scambio reciproco, rafforzando le economie locali e le opportunità educative, e rompe le barriere di confine tra aziende e comunità;
·         Aiuta a migliorare le condizioni ambientali sempre più difficili, come l’inquinamento e l’aumento della temperatura dell’aria, e crea maggiore ombra;
·         Supporta tutta una gamma di iniziative su piccola scala intraprese da comunità o aziende per creare le loro piccole sezioni di foreste, in modo che alla fine le persone siano in grado di distinguere una foresta dai singoli alberi;
·         Unisce insieme il nuovo e il vecchio, edifici alti e bassi, strade principali e secondarie, attraverso il proliferare di iniziative verdi nate spontaneamente;
·         Ammorbidisce la divisione tra attività notturne e diurne cercando di evitare la concentrazione di attività di ristorazione in una sola area;
·         Introduce un elemento ludico nello spazio pubblico, diventando a misura di bambino e di famiglia nel suo approccio alla sicurezza stradale e all’integrazione di piccoli parchi e aeree gioco nelle vie;
·         Crea un nuovo senso di equilibrio urbano tra elementi sociali culturali e economici contrastanti, attraverso un distinto programma di creazione di spazio;
·         Apre la strada ad un approccio ecologico per la rigenerazione urbana basata sul networking, sull’autosufficienza  e sulle economie di piccola scala.

Lezioni dal complesso dei Docks

È stato salutare osservare come la città di Londra abbia risposto alla sfida presentata dalla crescita del complesso dei Docks, quello che si credeva essere il nuovo modello per la rigenerazione urbana su larga scala. Piuttosto che imitare la sua grande, brusca, ampia scala di operazioni, la Città ha scelto invece di investire in mini giardini, nell’abbellimento di vicoli e di cortili, nella coltivazione di buone relazioni con le imprese familiari e con i pub locali. Si è capito che i commercianti e i residenti apprezzavano vivere in un ambiente che sembrasse ancora umano, che offrisse continue sorprese e scoperte nel suo disegno di strade e nell’economia locale.
Da qualche tempo gli urbanisti sottolineano come l’eccessiva antropizzazione, presente in molti progetti moderni di rigenerazione urbana dello spazio pubblico, ne abbia tagliato fuori tutti i conflitti e i sospesi così che lo spazio pubblico viene organizzato in schemi di utilizzo e in agende decisi altrove. Questo è di ostacolo alla condizione peculiare del vagare, dell’andare fuori pista, della scoperta casuale di un quartiere o un distretto. Proprio le qualità per cui ammiriamo le città storiche europee, piccole e grandi, sono spesso rimaste fuori dai progetti dei nuovi quartieri urbani del Regno Unito. La Bankside Urban Forest resiste a questa antropizzazione dello spazio pubblico. L’idea della città come foresta non è nuova, ma è sempre stata retrospettiva. L’idea di creare condizioni simili ad una foresta come base per un nuovo tipo di spazio pubblico urbano ha il suo fondamento nel passato, ma incarna anche i nuovi imperativi ecologici di rendere le città più sostenibili a livello ambientale, economico e sociale.

I grandi edifici guadagnano forza da ambienti a grana fine:

Nel cuore di Bankside BID c’è la Tate Modern, anche se la zona fa pure da casa alla Southwark Cathedral, al Borough Market e al Globe di Shakespeare. Lo sviluppo di Bankside 1,2 e 3 può avere l’effetto del consolidamento dell’atmosfera istituzionale dell’area.
Si potrebbe discutere che l’area sia strabordante di attrazioni nazionali ed internazionali che a lungo termine  beneficerebbero dall’essere integrate in un quartiere urbano dalla grana più compatta, dove anche migliaia di persone vivono e lavorano e supportano le attrazioni e i servizi locali. Se la Tate Modern è una cattedrale del 21esimo secolo, allora potrebbe beneficiare dei dintorni più tipici di una cattedrale, che consistono in strade a grana fine, piccole piazzette e zone di sosta – com’è nella tradizione delle cattedrali italiane e francesi, integrate in un ben intrecciato reticolo urbano. Il concetto di foresta può aiutare a realizzare proprio questo.
I confini amministrativi raramente coincidono con i confini storici, topografici o culturali nella divisione urbana in zone o nelle questioni amministrative. Questo solleva problemi di sostenibilità economica e culturale a lungo termine. I legami popolari hanno radici profonde coi luoghi e la storia e persino gli sviluppi avvenuti due o tre generazioni prima possono essere sentiti come se avessero distrutto l’unità organica di un particolare distretto o quartiere urbano, che i progetti di rigenerazione potrebbero col tempo desiderare di ripristinare.
L’area BID di Bankside deve evitare i pericoli di un’esasperazione del divario tra il lungofiume e l’hinterland storico a sud di Southwark Street.

Al momento Southwark Street assomiglia ad un canyon urbano (non diversamente da Farringdon Road o anche dalla grandezza di More London rispetto a quella di Tooley Street sul lato opposto). Ci sono ponti che attraversano questo canyon su cui passano le linee ferroviarie ma non i pedoni. I residenti intervistati del sud di Southwark Street espressero la paura che un ulteriore sviluppo di Bankside possa involontariamente distruggere lo storico tessuto urbana della zona.
“Io non voglio che il Bankside si trasformi in Manhattan. L’altezza è il problema principale. Qua stanno nascendo sempre più grattacieli con alloggi e uffici, che rovinano la visuale e tolgono la luce del sole a tutti. Sento che tra poco non riusciremo più a vedere il cielo!”
“Gli edifici stanno diventando sempre più alti. Stanno continuando a salire e presto finiranno per portarsi via anche l’orizzonte.”
La strategia della foresta urbana affronta questo problema in modo diretto, intrecciando una serie di fili per Southwark Street, prendendo gli storici reticoli di vicoli, cortili, piccoli parchi, orti urbani e grotte nell’Area BID.
La designazione della Bankside BID solleva questi problemi. Sulla mappa i confini sono chiaramente e strettamente disegnati da tre strade principali- Borough High Street, Southwark Street e Blackfriars Road- e a nord dal Tamigi. Eppure tali confini hanno l’effetto di racchiudere una vasta serie di edifici industriali, commerciali e aziendali, insieme a una ampia zona di alloggi pubblici.

L'area BID può sicuramente solo guadagnare forza facendo connettività con questo ricco entroterra storico, dove ci sono molte affascinanti stradine e vicoli, cortili, piccoli parchi, taverne, insediamenti religiosi e edifici con officine che offrono un contrappunto allo sviluppo su vasta scala di Bankside, che tende a svilupparsi su blocchi. C'è anche il pericolo che se l'area BID non viene considerata ora come un nuovo quartiere culturale, entro i suoi confini attuali, l’intensificazione dell'economia serale in questa piccola area da sola potrebbe portare a problemi già visibili in altri quartieri culturali dai confini ben definiti, come il Temple Bar di Dublino. Perché se c’è molto da imparare dalla lunga storia di Bankside come un luogo di intrattenimento, teatro e giardini ricreativi, immediatamente a sud di Southwark Street, ci sono altre storie di riforma sociale da raccontare - il programma di abitazioni cottage di Octavia Hill a Red Cross Way e Ayres Street, per esempio - così come la riforma dell’istruzione nel lavoro di Joseph Lancaster in Borough Road, il cui nome è anche commemorato in Lancaster Street. Oggi questa zona più ampia sta diventando un posto con un’identità rinnovata, poiché si stanno sviluppando spazi teatrali d’avanguardia, i parchi e gli spazi verdi (di cui c’era grande bisogno) vengono restaurati e molti ex edifici industriali vengono convertiti in piccole unità aziendali.

Una delle iniziative di maggior successo della società Bankside BID ad oggi è stata la collaborazione con aziende locali per lo sviluppo di progetti per trasporti “verdi”. L'area è sufficientemente ben collegata alle stazioni ferroviarie principali, ai servizi di autobus e ai percorsi pedonali per diventare un modello di quartiere pedonale sicuro e permeabile. Questa caratteristica può essere solo rafforzata estendendo i collegamenti pedonali e cicloturistici nelle aree circostanti, per guadagnare una massa critica di spazio pedonabile, collegandosi finalmente ad Elephant and Castle, un'altra area di grande investimento e sviluppo.

Il concetto di rigenerazione è stato al centro della politica urbana per diversi decenni - ma cosa significa, e quali sono i suoi limiti? La nozione convenzionale è che le aree urbane storiche colpite dalla pianificazione del degrado, dal fallimento economico o dalla frammentazione della comunità possono essere riportate in vita da grandi progetti di costruzione, che riguardino nuove industrie, uffici, immobili o strutture culturali. Si presume che i benefici sociali ed economici scaturiscano immediatamente da un nuovo investimento in proprietà e istituzioni. Tuttavia, questo non è sempre il caso. Come in un trapianto di organi, l'ambiente ospite può a volte rifiutare o respingere ciò che si è sviluppato, rendendolo isolato, o alla stregua di comunità enclave.

La foresta urbana si basa sull'idea che i responsabili dei sistemi di rigenerazione devono apprezzare i veri vantaggi che vanno nell’altro senso, dalla comunità ospite a ciò che si è sviluppato, ai suoi abitanti e utenti. Così la foresta si estende lentamente a ciò che si è sviluppato e lo integra per gradi nell'ecologia storica del terreno. Così, piuttosto che resistere a Southwark, ritenere che il loro modello di grana fine del vivere e della comunità urbana andrà schiacciato da uno sviluppo allargato in tutta l'area, la strategia forestale urbana si basa sulla ricchezza e l'intimità delle comunità esistenti che integrano i nuovi sviluppi Bankside nel tessuto urbano più ampio.

Per questo motivo il concetto di "Luoghi di scambio" è fondamentale per la foresta urbana: sono luoghi di incontro dove i lavoratori, i visitatori di Bankside interagiscono con i residenti locali e i lavoratori e i proprietari delle numerose piccole imprese che prosperano altrove nel distretto.
Tali luoghi di scambio includono Tate Modern, Southwark Cathedral, Borough Market, South Bank University, così come le scuole locali, le vie dello shopping e zone con attività serali come pub e ristoranti che creano nuove economie locali nella foresta. I luoghi di scambio permettono non solo il commercio, ma anche opportunità di interagire per i diversi gruppi che vivono, lavorano o visitano la comunità.
Esistono già prove di nuove connessioni locali, come nel programma di formazione alimentare del Borough Market che influenzerà le scuole locali fornendo ingredienti freschi e competenze di cucina. 
Questi "luoghi di scambio" hanno bisogno non solo di una presenza spaziale, ma anche di una presenza temporale. Il Borough Market supera con successo il confine temporale tra i giorni feriali e i fine settimana, stando aperto come già fa ogni venerdì e sabato. A sud di Southwark Street, le chiese, i pub e i caffè continuano a osservare il calendario serale e del fine settimana. 

Un quartiere culturale con radici storiche

Una delle lezioni del lavoro di Jan Gehl a Copenhagen su come aumentare la vita sociale nelle zone storiche, è di evitare un’eccessiva concentrazione e incoraggiare la diffusione di bar e ristoranti su un'area più ampia.

La relazione di Ghel sugli spazi e la vita pubblica di Londra, Verso una buona Città per le persone (giugno 2004), ha evidenziato l'assenza di bambini o anziani nelle strade rispetto ad altre città europee. Probabilmente ciò è legato al fatto che "finora il pedone è stato decisamente invisibile nella processo di progettazione urbana".

Ciò che risulta evidente - e piuttosto unico – dai sondaggi tra i residenti, è che tutti i gruppi di età si sentono al sicuro nella propria zona, anche se i bambini potrebbero non avere il permesso di attraversare le strade principali di confine come High Street Borough, Southwark street e Blackfriars road. Il concetto di foresta è nell’essenza una strategia adatta all'infanzia, e che con il tempo crea un panorama di strade interessante, a misura d’uomo, sicuro e soprattutto fatto partire e gestito a livello locale dalle scuole partecipanti, dalle imprese, dalle chiese e da gruppi di comunità.

L' idea della giocosità come elemento chiave della vita urbana di oggi è adesso stabilita- infatti le grandi installazioni alla Turbine Hall della Tate Modern sembrano essere state progettate per la gioia della famiglia.
Anche l'idea di individuare parchi e aree dedicate al gioco vicino a grandi gallerie d'arte e musei, come modo per segnalare la democrazia culturale e l'accessibilità popolare, è ormai comune.
Questo è il motivo per cui siamo desiderosi di vedere un ambiente di gioco significativo e originale incorporato nella grande componente forestale a sud della Tate Modern.
Ciò potrebbe umanizzare l'approccio verso la Tate Modern per i bambini e le loro famiglie che vivono a sud di Southwark, e fungere da grande incoraggiamento per attraversare la soglia dall’interno della città fino allo stesso lungo fiume. 
Il Rijkmuseum di Amsterdam apre le sue porte meridionali al grande Museumpark che è dotato di ampie strutture di gioco per tutte le età e che vengono utilizzate giornalmente dai visitatori e dai bambini residenti. 
Le grandi opere d'arte pubblica, come ad esempio la costruzione "Mikado" a Milano, ideata da Adriaan Geuze, contribuiscono a creare un forte senso della storia e del singolo evento, significativo allo stesso modo sia per gli adulti che per i bambini. 
Il superamento dei confini riguarda sia le forme topologiche che spaziali. 
Ciò offre vere opportunità di finanziamento; com'è noto le agenzie di finanziamento delle grandi arti e della cultura, tra cui il fondo Heritage Lottery, sono più alla ricerca di testimonianze di cooperazione strategica che attraversino i confini, piuttosto che sostenere "le isole di consumo" che lasciano intatte le aree residenziali interne di Londra. 


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