TRADUZIONE DALL'INGLESE
IVD
TESTO ORIGINALE:
TRADUZIONE:
La
foresta urbana di Bankside
Un'introduzione al concetto di Ken
Worpole
Un approccio ecologico alle
strategie per lo spazio pubblico
"Se le foreste appaiono nelle nostre religioni come luoghi
del profano, appaiono anche come luoghi del sacro. Se sono stati tipicamente
considerati luoghi di assenza di legge, hanno anche fornito paradisi per coloro
che si sono schierati dalla parte della giustizia e hanno combattuto la
corruzione della legge. Se evocano associazioni di pericolo e abbandono nelle
nostre menti, evocano anche scene di incanto. In altre parole, nelle religioni,
nelle mitologie e nelle letterature dell'occidente, la foresta appare come un
luogo in cui la logica della distinzione scompare." Robert Pogue
Harrinson, Forests: The shadow of civilization, 1993
Questa proposta immagina che la strategia dello spazio pubblico di
Bankside si basi sulla visione di una foresta urbana piuttosto che di un parco.
C'é una differenza importante. Il termine parco nasce dal latino, parricus o
dal francese, parc, entrambi significano recinzione. I primi parchi inglesi di
cervi erano siti di caccia reali e rigorosamente controllati, mentre la foresta
è sempre stata considerata come un luogo di libertà e senza frontiere precise.
Da allora lo "spazio forestale" ha acquisito una serie di
associazioni architettoniche e topografiche con un senso di apertura e
permeabilità, un luogo i cui confini possono essere liberamente varcati in
qualsiasi momento e che visivamente cambia e si riconfigura mentre il
viaggiatore vi si muove attraverso. A causa delle loro origini organiche, le
foreste offrono una molteplicità di sentieri, percorsi, cambi di direzione, così
come radure, boschetti, ruscelli, sterrati e allées. "Una persona dovrebbe
poter camminare attraverso una foresta sulla strada che va da casa a
lavoro", ha detto una volta l'architetto Alvaro Aalto.
Quindi ci sono grandi forze nel rispettare l'attuale insieme
labirintico di strade e insediamenti, che ha ispirato l'idea della foresta di
Bankside. I residenti locali intervistati per questo studio hanno confermato
l'importanza che i modelli delle strade di questa zona abbiano come tratto
distintivo l’irregolarità.
"Facendo
un giro in Bankside hai la possibilità di godere di scorci di edifici lontani
attraverso vicoli e strettoie. Non capita spesso, ma queste occasionali viste
eccentriche dovrebbero essere conservate."
"Vado
a Nelson Square passando per le scorciatoie - oltre il fruttivendolo, oltre il
negozio di scommessa, taglio attraverso tutti i piccoli vicoli secondari."
Anche
se l'idea della foresta introduce elementi ora associati all’idea di rendere
verde la città e in gran parte è determinata da imperativi ecologici - contrastare
le emissioni di Co2, abbassare la temperatura circostante, aumentare la
ritenzione idrica superficiale ed evitare gli allagamenti - ci sono anche
imperativi sociali ed economici della stessa importanza nella strategia della
foresta. Adottando un approccio più ecologico alle strategie dello spazio
pubblico, ci sono maggiori opportunità di sostenere economie locali e di
conservare reti e collegamenti stradali storici. L'idea di foresta non si basa
sulle spazialità e sulle economie che vanno dal centro alla periferia, ma su
reti eque di vivibilità e scambio. Innanzitutto la proposta della Bankside
Urban Forest non è un progetto di piantagione di alberi o di creazione di
morbidi paesaggi, anche se presenta elementi di entrambi. In sostanza si tratta
di un programma a lungo termine di interventi di modesta portata nei pressi di
Bankside e nella zona a grana fine a sud di Southwark Street, tentando di
tenere insieme il quartiere più grande attraverso una serie di cambiamenti della
rete stradale che siano più a misura dei pedoni. Funzionerà anche come un
dispositivo coesivo, segnalando tranquillamente ai residenti e ai visitatori
che stanno entrando e abitando in un contesto urbano distintivo caratterizzato
dalla diffusione di elementi verdi, da una rete di piccoli e tranquilli parchi,
cortili e rifugi, storici luoghi di incontro, nonché luoghi importanti di
scambio economico, sociale e culturale (Tate Modern, Borough Market, Southwark
Cathedral, Guy's Hospital, scuole locali e vie dello shopping, London South
Bank University).
Questo sarà da accompagnare a un miglioramento
degli edifici, dei cortili e delle vie attraverso la creazione di nuovi piccoli
giardini, di un maggior numero di cortili scolastici con elementi naturali,
rimboscamento, fioriere alle finestre - molte di queste opere saranno a carico
di gruppi di comunità esistenti e di piccole imprese – ed altri miglioramenti
alle strade che daranno all'area un senso di integrità del luogo mantenendone
al contempo quella peculiare economia variegata e natura sociale. Si basa sul
lavoro pionieristico dell’associazione Bankside Open Spaces Trust. È anche
previsto un nuovo programma di commissione di artisti.
Tali miglioramenti si fondano sulla storia e
sul carattere di Bankside, che nel passato ha spesso opposto resistenza ad una
completa riqualificazione. Come ha scritto Giullian Tindall nella sua recente
storia della zona, The House by the Thames.
"Progetti (per grandi edifici
governativi) sono stati certo discussi più volte per le rive meridionali del
Tamigi, ed uno o due di questi sono stati in realtà costruiti un po’ più vicino
al fiume, ma la stessa Bankside è rimasta preservata dalla grande
urbanizzazione".
Questo, in accordo con le conclusioni di
Shibani Bose, secondo cui “quella di Bankside non è grandiosa per la maggior
parte di che vive lì”. Il progetto è scaturito dalla netta percezione dei
residenti di vivere in una zona descritta come calma, sicura e con una già ben
marcata identità locale. Si basa anche su precedenti storici, quando agli inizi
della sua crescita Bankside aveva ancora molte caratteristiche rurali,
quando era, secondo Tindall "un luogo popolare anche se paludoso per
incontri clandestini... Si diceva che la chioma degli alberi fossi così fitta
che persino nelle notti illuminate dalla luna - un uomo non potesse vederne un
altro - "
Non è questo il caso, comunque, in cui
labirintico significa pericoloso come confermano i residenti locali.
Le strategie convenzionali degli spazi pubblici
sono spesso strutturate in conformità a questioni di sicurezza che suggeriscono
come i grandi spazi aperti e i paesaggi lunghi e rettilinei facciano sentire
sempre più sicuri.
Molte persone trovano invece i paesaggi ampi e
cementificati minacciosi per via della loro completa mancanza di imprevisto e per
il loro anonimato. I residenti locali attorno a Bankside non vedono invece
contraddizione nel descrivere l'area come sicura e nel lodarne al contempo
quell’irregolare rete di strade e scorciatoie.
Quello di cui hanno paura invece è la
Manattanizzazione della parte di Bankside a nord di Southwark Street, e il
concetto di foresta è ciò che è destinato a intrecciare tra loro la dimensione
umana con articolati percorsi e reti della nuova e vecchia Bankside.
In aggiunta al rafforzamento del puzzle
storico di spazi e luoghi, l'idea di foresta introduce anche un rallentamento
del tempo basato sull'esperienza di sentieri irregolari e frequenti ed
avvincenti visioni accidentali.
Linee dritte ed ampi spazi possono evocare il
tempo come qualcosa che deve essere sopportato, mentre una strategia di spazio
pubblico basata sulla creazione delle condizioni che aprono
all'esplorazione, alla deviazione ed al girovagare può trasmettere un senso di
atemporalità o assorbimento nel flusso del tempo come un vero e proprio
piacere.
Infatti i mini giardini come Paley Park a New
York offrono precisamente questo inaspettato, e quindi molto apprezzato,
nascondiglio.
La foresta
urbana di Bankside quindi:
·
Crea un nuovo distinto habitat
urbano basato su elementi di natura e sulla creazione di molteplici piccoli
spazi e luoghi adatti a tutti i residenti, i lavoratori e i turisti;
·
Supporta e connette dei luoghi
esistenti di fondamentale importanza per lo scambio reciproco, rafforzando le
economie locali e le opportunità educative, e rompe le barriere di confine tra
aziende e comunità;
·
Aiuta a migliorare le condizioni
ambientali sempre più difficili, come l’inquinamento e l’aumento della
temperatura dell’aria, e crea maggiore ombra;
·
Supporta tutta una gamma di iniziative
su piccola scala intraprese da comunità o aziende per creare le loro piccole
sezioni di foreste, in modo che alla fine le persone siano in grado di
distinguere una foresta dai singoli alberi;
·
Unisce insieme il nuovo e il
vecchio, edifici alti e bassi, strade principali e secondarie, attraverso il
proliferare di iniziative verdi nate spontaneamente;
·
Ammorbidisce la divisione tra
attività notturne e diurne cercando di evitare la concentrazione di attività di
ristorazione in una sola area;
·
Introduce un elemento ludico nello
spazio pubblico, diventando a misura di bambino e di famiglia nel suo approccio
alla sicurezza stradale e all’integrazione di piccoli parchi e aeree gioco
nelle vie;
·
Crea un nuovo senso di equilibrio
urbano tra elementi sociali culturali e economici contrastanti, attraverso un
distinto programma di creazione di spazio;
·
Apre la strada ad un approccio
ecologico per la rigenerazione urbana basata sul networking, sull’autosufficienza e sulle economie di piccola scala.
Lezioni dal complesso dei Docks
È stato
salutare osservare come la città di Londra abbia risposto alla sfida presentata
dalla crescita del complesso dei Docks, quello che si credeva essere il nuovo
modello per la rigenerazione urbana su larga scala. Piuttosto che imitare la
sua grande, brusca, ampia scala di operazioni, la Città ha scelto invece di
investire in mini giardini, nell’abbellimento di vicoli e di cortili, nella
coltivazione di buone relazioni con le imprese familiari e con i pub locali. Si
è capito che i commercianti e i residenti apprezzavano vivere in un ambiente
che sembrasse ancora umano, che offrisse continue sorprese e scoperte nel suo
disegno di strade e nell’economia locale.
Da qualche tempo
gli urbanisti sottolineano come l’eccessiva antropizzazione, presente in molti
progetti moderni di rigenerazione urbana dello spazio pubblico, ne abbia
tagliato fuori tutti i conflitti e i sospesi così che lo spazio pubblico viene
organizzato in schemi di utilizzo e in agende decisi altrove. Questo è di
ostacolo alla condizione peculiare del vagare, dell’andare fuori pista, della
scoperta casuale di un quartiere o un distretto. Proprio le qualità per cui
ammiriamo le città storiche europee, piccole e grandi, sono spesso rimaste
fuori dai progetti dei nuovi quartieri urbani del Regno Unito. La Bankside
Urban Forest resiste a questa antropizzazione dello spazio pubblico. L’idea
della città come foresta non è nuova, ma è sempre stata retrospettiva. L’idea di
creare condizioni simili ad una foresta come base per un nuovo tipo di spazio
pubblico urbano ha il suo fondamento nel passato, ma incarna anche i nuovi
imperativi ecologici di rendere le città più sostenibili a livello ambientale,
economico e sociale.
I grandi edifici guadagnano forza da ambienti a grana fine:
Nel cuore di
Bankside BID c’è la Tate Modern, anche se la zona fa pure da casa alla
Southwark Cathedral, al Borough Market e al Globe di Shakespeare. Lo sviluppo
di Bankside 1,2 e 3 può avere l’effetto del consolidamento dell’atmosfera
istituzionale dell’area.
Si potrebbe
discutere che l’area sia strabordante di attrazioni nazionali ed internazionali
che a lungo termine beneficerebbero
dall’essere integrate in un quartiere urbano dalla grana più compatta, dove
anche migliaia di persone vivono e lavorano e supportano le attrazioni e i servizi
locali. Se la Tate Modern è una cattedrale del 21esimo secolo, allora potrebbe
beneficiare dei dintorni più tipici di una cattedrale, che consistono in strade
a grana fine, piccole piazzette e zone di sosta – com’è nella tradizione delle
cattedrali italiane e francesi, integrate in un ben intrecciato reticolo
urbano. Il concetto di foresta può aiutare a realizzare proprio questo.
I
confini amministrativi raramente coincidono con i confini storici, topografici
o culturali nella divisione urbana in zone o nelle questioni amministrative.
Questo solleva problemi di sostenibilità economica e culturale a lungo termine.
I legami popolari hanno radici profonde coi luoghi e la storia e persino gli
sviluppi avvenuti due o tre generazioni prima possono essere sentiti come se
avessero distrutto l’unità organica di un particolare distretto o quartiere
urbano, che i progetti di rigenerazione potrebbero col tempo desiderare di
ripristinare.
L’area
BID di Bankside deve evitare i pericoli di un’esasperazione del divario tra il
lungofiume e l’hinterland storico a sud di Southwark Street.
Al momento
Southwark Street assomiglia ad un canyon urbano (non diversamente da Farringdon
Road o anche dalla grandezza di More London rispetto a quella di Tooley Street
sul lato opposto). Ci sono ponti che attraversano questo canyon su cui passano
le linee ferroviarie ma non i pedoni. I residenti intervistati del sud di
Southwark Street espressero la paura che un ulteriore sviluppo di Bankside
possa involontariamente distruggere lo storico tessuto urbana della zona.
“Io non
voglio che il Bankside si trasformi in Manhattan. L’altezza è il problema
principale. Qua stanno nascendo sempre più grattacieli con alloggi e uffici, che rovinano la visuale e
tolgono la luce del sole a tutti. Sento che tra poco non riusciremo più a
vedere il cielo!”
“Gli edifici
stanno diventando sempre più alti. Stanno continuando a salire e presto
finiranno per portarsi via anche l’orizzonte.”
La strategia
della foresta urbana affronta questo problema in modo diretto, intrecciando una
serie di fili per Southwark Street, prendendo gli storici reticoli di vicoli,
cortili, piccoli parchi, orti urbani e grotte nell’Area BID.
La designazione della Bankside BID solleva questi
problemi.
Sulla mappa i confini sono chiaramente e strettamente disegnati da tre strade
principali- Borough High Street, Southwark Street e Blackfriars Road- e a nord
dal Tamigi. Eppure tali confini hanno l’effetto di racchiudere una vasta serie
di edifici industriali, commerciali e aziendali, insieme a una ampia zona di
alloggi pubblici.
L'area BID può sicuramente solo guadagnare forza
facendo connettività con questo ricco entroterra storico, dove ci sono molte
affascinanti stradine e vicoli, cortili, piccoli parchi, taverne, insediamenti
religiosi e edifici con officine che offrono un contrappunto allo sviluppo su
vasta scala di Bankside, che tende a svilupparsi su blocchi. C'è anche il
pericolo che se l'area BID non viene considerata ora come un nuovo quartiere
culturale, entro i suoi confini attuali, l’intensificazione dell'economia
serale in questa piccola area da sola potrebbe portare a problemi già visibili
in altri quartieri culturali dai confini ben definiti, come il Temple Bar di
Dublino. Perché se c’è molto da imparare dalla lunga storia di Bankside come un
luogo di intrattenimento, teatro e giardini ricreativi, immediatamente a sud di
Southwark Street, ci sono altre storie di riforma sociale da raccontare - il
programma di abitazioni cottage di Octavia Hill a Red Cross Way e Ayres Street,
per esempio - così come la riforma dell’istruzione nel lavoro di Joseph
Lancaster in Borough Road, il cui nome è anche commemorato in Lancaster Street.
Oggi questa zona più ampia sta diventando un posto con un’identità rinnovata,
poiché si stanno sviluppando spazi teatrali d’avanguardia, i parchi e gli spazi
verdi (di cui c’era grande bisogno) vengono restaurati e molti ex edifici
industriali vengono convertiti in piccole unità aziendali.
Una delle iniziative di maggior successo della
società Bankside BID ad oggi è stata la collaborazione con aziende locali per
lo sviluppo di progetti per trasporti “verdi”. L'area è sufficientemente ben
collegata alle stazioni ferroviarie principali, ai servizi di autobus e ai
percorsi pedonali per diventare un modello di quartiere pedonale sicuro e
permeabile. Questa caratteristica può essere solo rafforzata estendendo i
collegamenti pedonali e cicloturistici nelle aree circostanti, per guadagnare
una massa critica di spazio pedonabile, collegandosi finalmente ad Elephant and
Castle, un'altra area di grande investimento e sviluppo.
Il concetto di rigenerazione è stato al centro
della politica urbana per diversi decenni - ma cosa significa, e quali sono i
suoi limiti? La nozione convenzionale è che le aree urbane storiche colpite
dalla pianificazione del degrado, dal fallimento economico o dalla frammentazione
della comunità possono essere riportate in vita da grandi progetti di
costruzione, che riguardino nuove industrie, uffici, immobili o strutture
culturali. Si presume che i benefici sociali ed economici scaturiscano
immediatamente da un nuovo investimento in proprietà e istituzioni. Tuttavia,
questo non è sempre il caso. Come in un trapianto di organi, l'ambiente ospite
può a volte rifiutare o respingere ciò che si è sviluppato, rendendolo isolato,
o alla stregua di comunità enclave.
La foresta urbana si basa sull'idea che i
responsabili dei sistemi di rigenerazione devono apprezzare i veri vantaggi che
vanno nell’altro senso, dalla comunità ospite a ciò che si è sviluppato, ai
suoi abitanti e utenti. Così la foresta si estende lentamente a ciò che si è
sviluppato e lo integra per gradi nell'ecologia storica del terreno. Così,
piuttosto che resistere a Southwark, ritenere che il loro modello di grana fine
del vivere e della comunità urbana andrà schiacciato da uno sviluppo allargato
in tutta l'area, la strategia forestale urbana si basa sulla ricchezza e
l'intimità delle comunità esistenti che integrano i nuovi sviluppi Bankside nel
tessuto urbano più ampio.
Per questo motivo il concetto di "Luoghi
di scambio" è fondamentale per la foresta urbana: sono luoghi di incontro
dove i lavoratori, i visitatori di Bankside interagiscono con i residenti
locali e i lavoratori e i proprietari delle numerose piccole imprese che
prosperano altrove nel distretto.
Tali luoghi di scambio includono Tate Modern,
Southwark Cathedral, Borough Market, South Bank University, così come le scuole
locali, le vie dello shopping e zone con attività serali come pub e ristoranti
che creano nuove economie locali nella foresta. I luoghi di scambio permettono
non solo il commercio, ma anche opportunità di interagire per i diversi gruppi
che vivono, lavorano o visitano la comunità.
Esistono già prove di nuove connessioni
locali, come nel programma di formazione alimentare del Borough Market che
influenzerà le scuole locali fornendo ingredienti freschi e competenze di
cucina.
Questi "luoghi di scambio" hanno
bisogno non solo di una presenza spaziale, ma anche di una presenza temporale.
Il Borough Market supera con successo il confine temporale tra i giorni feriali
e i fine settimana, stando aperto come già fa ogni venerdì e sabato. A sud di
Southwark Street, le chiese, i pub e i caffè continuano a osservare il
calendario serale e del fine settimana.
Un quartiere
culturale con radici storiche
Una delle lezioni del lavoro di Jan Gehl a
Copenhagen su come aumentare la vita sociale nelle zone storiche, è di evitare
un’eccessiva concentrazione e incoraggiare la diffusione di bar e ristoranti su
un'area più ampia.
La relazione di Ghel sugli spazi e la vita pubblica
di Londra, Verso una buona Città per le persone (giugno 2004), ha evidenziato
l'assenza di bambini o anziani nelle strade rispetto ad altre città europee.
Probabilmente ciò è legato al fatto che "finora il pedone è stato
decisamente invisibile nella processo di progettazione urbana".
Ciò che risulta evidente - e piuttosto unico –
dai sondaggi tra i residenti, è che tutti i gruppi di età si sentono al sicuro
nella propria zona, anche se i bambini potrebbero non avere il permesso di
attraversare le strade principali di confine come High Street Borough,
Southwark street e Blackfriars road. Il concetto di foresta è nell’essenza una
strategia adatta all'infanzia, e che con il tempo crea un panorama di strade
interessante, a misura d’uomo, sicuro e soprattutto fatto partire e gestito a
livello locale dalle scuole partecipanti, dalle imprese,
dalle chiese e da gruppi di comunità.
L' idea della giocosità come elemento chiave della vita urbana di
oggi è adesso stabilita- infatti le grandi installazioni alla Turbine Hall
della Tate Modern sembrano essere state progettate per la gioia della famiglia.
Anche l'idea di individuare parchi e aree dedicate al gioco vicino
a grandi gallerie d'arte e musei, come modo per segnalare la democrazia
culturale e l'accessibilità popolare, è ormai comune.
Questo è il motivo per cui siamo desiderosi di vedere un ambiente
di gioco significativo e originale incorporato nella grande componente
forestale a sud della Tate Modern.
Ciò potrebbe umanizzare l'approccio verso la Tate Modern per i
bambini e le loro famiglie che vivono a sud di Southwark, e fungere da grande
incoraggiamento per attraversare la soglia dall’interno della città fino allo
stesso lungo fiume.
Il Rijkmuseum di Amsterdam apre le sue porte meridionali al grande
Museumpark che è dotato di ampie strutture di gioco per tutte le età e che
vengono utilizzate giornalmente dai visitatori e dai bambini residenti.
Le grandi opere d'arte pubblica, come ad esempio la costruzione
"Mikado" a Milano, ideata da Adriaan Geuze, contribuiscono a creare
un forte senso della storia e del singolo evento, significativo allo stesso
modo sia per gli adulti che per i bambini.
Il superamento dei confini riguarda sia le forme topologiche che
spaziali.
Ciò offre vere opportunità di finanziamento; com'è noto le agenzie
di finanziamento delle grandi arti e della cultura, tra cui il fondo Heritage
Lottery, sono più alla ricerca di testimonianze di cooperazione strategica che
attraversino i confini, piuttosto che sostenere "le isole di consumo"
che lasciano intatte le aree residenziali interne di Londra.
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